Classifiche libri: quanto vendono i libri davvero?

Questo articolo vuole essere di aiuto nell’interpretazione delle classifiche dei libri più venduti che vengono pubblicate settimanalmente da vari quotidiani (fra cui La Repubblica, Il Corriere della Sera, La Stampa).

Innanzitutto occorre tenere presente che le classifiche non comprendono

  • i dati dei libri venduti su Amazon.
  • i dati relativi agli ebook venduti

Amazon non rende infatti pubblici questi dati.

Considerando che secondo dati diffusi dall’Associazione Italiana Editori le vendite online costituiscono ormai il 40 % di tutte le vendite di libri, si intuisce il grado di distorsione delle classifiche pubblicate.

Un’altra cosa che le classifiche dei quotidiani non ci dicono è il numero di copie vendute da ciascun libro. Si tratta di dati tenuti segreti dalle case editrici e che si possono ottenere soltanto a pagamento. I dati sono così segreti, che nei contratti editoriali è spesso prevista una clausola in cui l’autore si impegna a non violare la segretezza sui dati di vendita.

Le classifiche ci dicono soltanto quanto un libro ha venduto rispetto ad altri libri.

Osserviamo per esempio una classifica pubblicata alcuni mesi fa dal Corriere della Sera (N.B.: non si tratta di una classifica attuale)

Come si legge questa classifica?

Al primo posto troviamo il libro di Camilla Boniardi: osservando la colonna a sinistra, notiamo che a esso è associato il numero 100.

Al secondo posto troviamo Madeleine Miller: a questo libro è associato il numero 19.

Ciò significa che il libro della Miller ha venduto il 19% di copie rispetto al libro primo classificato (in questo caso il libro della Boniardi).

Al quarto posto troviamo il libro di Alessandro Barbera, con il 18 % di copie rispetto al libro della Boniardi.

La classifica procede in questo modo, fino alla posizione numero 10, che ha venduto il 13 % di copie rispetto al libro della Boniardi.

Sono dati molto interessanti. Per esempio salta agli occhi il fatto che fra il primo e il secondo libro classificato c’è una differenza di più dell’80%.

Ma quali sono le cifre assolute? Esse non vengono rese pubbliche e possiamo soltanto stimarle.

Invece di rendere pubblici i dati di vendita, le case editrici spesso si vantano di dati di vendita a scopo pubblicitario. Avrete certamente letto fascette o annunci pubblicitari con su scritto

PIÙ DI …..MILA COPIE VENDUTE

La realtà dei dati è più modesta: anche se talvolta compaiono sul mercato bestseller che vendono molto, tutti gli altri libri immessi sul mercato (anche da grandi case editrici) presentano vendite molto più basse. È quello che risulta anche dalla classifica soprastante.

Supponiamo che la Boniardi abbia venduto 10000 copie in una settimana. Ciò significa che il secondo classificato ha venduto 1900 copie. Una bella differenza, non trovate?

Se poi il primo classificato ha realizzato vendite più basse, saranno basse anche le vendite dei libri che lo seguono in classifica.

In assenza di bestseller, è possibile che entri in classifica un libro che ha realizzato vendite soltanto modeste.

Per questo le classifiche dei libri più venduti, oltre a essere distorte alla fonte perché non comprensive del 40% del mercato (Amazon), vanno prese con le pinze.

Il lettore potrebbe avere un quadro più veritiero se sapesse quante copie ha venduto il primo classificato.

Impossibile? Non del tutto.

Esiste uno strumento di Amazon che ci permette di stimare le vendite di un libro in base a un indice che Amazon indica per ogni libro: la Posizione nella classifica Bestseller di Amazon

Questo strumento si chiama Amazon Sales Estimator Tool.

Basta collegarsi al suddetto sito web e inserire nella tabella il mercato (Italia), la categoria (libri) e il numero che indica la Posizione nella classifica Bestseller di Amazon

Trovate questo numero sotto i Dettagli di ogni libro.

Tenete presente che lo strumento fornisce stime approssimative, da usarsi solo a titolo orientativo.

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